Studiare è tanta roba

Stamattina Martina ed io stavamo mettendo a punto un nuovo progetto e, come sempre ci succede, eravamo animate dal sacro fuoco della creatività. Immaginare, approfondire, adattare ed elaborare sono solo alcuni dei verbi che animano le nostre giornate lavorative (ce ne sono anche altri, che però non è il caso di citare fra queste righe…).
Ciò che all’inizio sembra solo un’idea vaga, o meglio un sogno, piano piano si concretizza, prende corpo e anima. Spesso diventa uno splendido volume, altre un opuscolo, altre ancora un momento di incontro. Tutti progetti, però, che hanno un denominatore comune: la nostra passione per l’arte e per le storie che essa ci trasmette.

Qualche giorno fa Numero Uno mi ha chiesto di darle una mano con la parafrasi dell’Inferno di Dante. Sono andata a riprendere la mia Divina Commedia, quella su cui ho passato ore ed ore ai tempi dell’università, quella tutta sottolineata e annotata, e ho provato una gioia intensa, quasi fisica, nel leggere di nuovo quei versi, nel confrontarmi con la conoscenza immensa del poeta.

Un articolo uscito su Repubblica martedì scorso ha questo titolo: “Almeno 80 libri la biblioteca perfetta dei sedicenni”. Forse perché a casa mia poco c’era della gran parte delle cose, ma i libri abbondavano, oggi sono la persona che sono, oggi amo quello che faccio, oggi mi emoziono davanti a un quadro, oggi perdo il senso del tempo fra le pagine di un libro.

Perché mettere insieme questi tre momenti? Perché mi rendo conto che oggi, “nel mezzo del cammin di nostra vita” (speriamo che sia così!), l’avere il grande privilegio di fare un lavoro che mi richiede di studiare, approfondire, analizzare e confrontarmi sia per me una fonte di gioia, una dei motivi per cui mi è lieve svegliarmi al mattino e uno degli stimoli per non smettere mai di dire ai miei figli e a tutti i giovani che incontro che studiare è davvero una grande fortuna. Mia nonna Lidia diceva che dovevamo studiare per poter trovare un bel lavoro. Mia mamma che studiare ci avrebbe aperto la mente. Io sostengo che studiare rende felici. E non è poco (o, come si dice oggi, è tanta roba).

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