E invece noi andiamo al museo con i bambini!

“Non perdere tempo a portare i vostri bambini ai musei, lasciateli a casa!”
E’ la provocazione di Jake Chapman, uno dei fratelli Dinos, i Chapman Brothers, provocazione ripresa dai giornali di tutto il mondo e oggi dal Corriere della sera.
I bambini non possono capire!
Come dire che ai bambini non bisogna leggere le favole perché non possono capire la letteratura, come dire che ai bambini non bisogna far ascoltare la musica… I bambini vanno educati nell’arte e con l’arte. I bambini devono vivere nell’arte, crescere nell’arte, respirare arte, l’arte tutta! L’arte, la letteratura, la musica permettono ai bambini di conoscere attraverso canali più consoni a loro di qualsiasi altro mezzo, i bambini attraverso l’arte costruiscono ponti invisibili tra la loro interiorità e il mondo reale, creano connessioni, legami, fili invisibili che gli permettono di scoprire il mondo e di farlo proprio.
L’arte certamente ha bisogno di strumenti di lettura come per leggere un libro bisogna prima imparare a leggere, i bambini vanno accompagnati ed educati a incontrare l’arte. Ai bambini bisogna insegnare a stare di fronte alle opere d’arte, innanzitutto come comportamento, quando andiamo al museo i bambini devo sapere cosa possono e cosa non possono fare, il rapporto con l’opera d’arte è un rapporto a due e come tutte le relazioni vanno rispettati spazi e peculiarità dell’altro da sè.
Ai bambini bisogna insegnare a guardare l’arte, bisogna insegnargli a osservarla, a farsi delle domande, bisogna insegnargli a girare intorno alle sculture, bisogna insegnargli a star di fronte ai quadri astratti senza cercare le figure, bisogna insegnargli ad ascoltare i colori e a seguire i ritmi dei colpi dei pennelli sulla tela… Ai bambini bisogna dare strumenti di interpretazione, bisogna trasmettere chiavi di lettura e una volta offerti gli strumenti attraverso l’esempio e l’accompagnamento dell’adulto vanno lasciati liberi di scegliere, di muoversi, di ascoltare, di rappresentare, di esprimersi. Ai bambini bisogna mettere in mano colori, pennelli, matite, vanno resi disponibili fogli, lavagne, tessuti, materiali per modellare, perché possano esprimersi, copiare, sperimentare, perché possano diventare protagonisti di un atto creativo che li renda padroni della realtà e di se stessi.
Per fortuna il mondo dell’arte non la pensa come Jake Chapman e anche in Italia si comincia a rendere disponibile l’arte ai bambini. I genitori li portano al museo, li iscrivono ai laboratori, a percorsi didattici e cercano continuamente il modo di stimolare la creatività nei propri figli. Da parte loro i musei rispondono mettendo a disposizione laboratori e spazi didattici e cercando di rendere gli spazi espositivi a misura di bambino. L’anno scorso sono stati 344 i musei che hanno risposto alla chiamata di Kids Art Tourism l’ideatore della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo e le famiglie sono accorse numerose negli spazi messi a disposizione e nelle iniziative organizzate per l’occasione. Quest’anno l’evento si ripeterà e anche le istituzioni hanno risposto dando il loro patrocinio. I musei previsti sono 500 e la risposta delle famiglie si attente altrettanto entusiasta.
Artkids e Kid Art Tourism per l’occasione hanno redatto un Manifesto del museo a misura di bambino, una sorta di dialogo tra famiglie e museo, un patto che metterà le basi di una relazione che auspichiamo duratura ed educativa per i nostro figli e per gli adulti di domani.

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